L'Elogio della Tagliatella« Fate una pasta d'ova e di farina, E riducete rimenando il tutto In una sfoglia, ma non troppo fina,
Uguale, soda e, sul taglier pulito,
Fatene tagliatelle larghe un dito. Che farete bollire allegramente In molt'acqua salata, avendo cura Che, come si suol dir, restino al dente; Poiché se passa il punto di cottura Diventan pappa molle, porcheria, Insomma roba da buttarla via. Dall'altra parte in un tegame basso, Mettete alcune fette di prosciutto Tagliato a dadi, misto, magro e grasso; Indi col burro rosolate il tutto. Scolate la minestra e poi conditela Con questo intinto e forma, indi servitela. Questa minestra che onora Bologna Detta la Grassa non inutilmente Carezza l'uomo dove gli bisogna, Dà forza ai muscoli ed alla mente Fa prender tutto con filosofia Piace, nutre, consola e così sia. »
Lorenzo Stecchetti
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